Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge, che si compone di un solo articolo, si intende concedere un legittimo diritto a quei cittadini italiani che per necessità o per varie vicissitudini sono stati costretti ad emigrare all'estero, e spesso in Paesi lontani, per lavorare e crearsi un futuro.
      Dopo la seconda guerra mondiale molti italiani espatriarono.
      Solo nel decennio 1954-1964 oltre 2.500.000 lavoratori sono emigrati, facendo arrivare in Italia miliardi di valuta pregiata attraverso le loro preziose rimesse, che hanno rappresentato una delle poche voci attive della nostra bilancia dei pagamenti e un volano per la nostra economia.
      Anche se non esistono dati certi sugli italiani residenti all'estero, secondo le stime del Ministero degli affari esteri, aggiornate al 7 dicembre 2004, sono oltre 4 milioni i connazionali residenti nei vari continenti.
      Vivono tra popolazioni diverse, immersi in una società e in una cultura diversa da quella di origine, e moltissimi interessi affettivi, culturali, economici e sociali li legano ancora all'Italia.
      Spesso devono affrontare pressanti problemi sociali, soprattutto in alcuni Stati dell'America latina.
      Molti sono tornati a vivere in Italia; altri, rientrando, anche per un breve periodo di vacanza, si trovano costretti ad

 

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affrontare molti problemi e in molti casi è loro negato il pieno diritto alla salute tutelato dall'articolo 32 della Costituzione.
      Oggi ci troviano innanzi ad una situazione paradossale: nel momento in cui accogliamo nel nostro Paese milioni di immigrati da ogni angolo del mondo, che si apprestano ad acquisire la cittadinanza italiana e a vedersi riconosciuti molti benefìci, gli italiani costretti ad emigrare vengono penalizzati in palese violazione del principio di eguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione.
      Anzi, vengono doppiamente penalizzati, in quanto spesso all'estero non godono di alcun beneficio per l'assistenza sanitaria mentre in patria non usufruiscono dei servizi messi a disposizione degli immigrati.
      Il cittadino italiano residente all'estero, in base alla normativa vigente, non ha diritto ad usufruire delle prestazioni delle aziende sanitarie locali del Servizio sanitario nazionale.
  Con la presente proposta di legge si vuole concedere agli italiani residenti all'estero e regolarmente iscritti all'anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) l'opportunità di usufruire degli stessi benefìci in materia di assistenza sanitaria concessi ai cittadini residenti in Italia.
      Ci si augura, quindi, che la presente proposta di legge venga approvata dal Parlamento in tempi brevi, e che, una volta approvata, il Governo provveda a garantire la più ampia diffusione della sua conoscenza presso tutti i nostri connazionali residenti all'estero.
 

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